WEBINAR PRESENTAZIONE DEL VOLUME
'PADRE COSTANTINO RUGGERI ARTISTA FRANCESCANO'
Il 19 dicembre dalle ore 17.00 alle 18.30 il Museo Diocesano di Brescia, in collaborazione con la Fondazione Frate Sole, ospita in modalità webinar la presentazione del libro “Padre Costantino Ruggeri artista francescano” (Silvana Editoriale), volume (curato dalla prof. Maria Antonietta Crippa) che raccoglie le opere del poliedrico artista bresciano. Sarà un approfondimento inerente la carriera artistica di Padre Costantino, pittore, scultore e costruttore di oltre 30 chiese; vero e proprio innovatore dell’arte sacra e realizzatore della Fondazione Frate Sole.
Il webinar si potrà seguire sulla pagina Facebook della Fondazione Frate Sole https://www.facebook.com/fondazionefratesole/ Per chi volesse seguirlo dalla piattaforma Zoom, occorre registrarsi presso la segreteria: segreteria.museo@diocesi.brescia.it
Interverranno: Mons. Gabriele Filippini – Direttore del Museo Diocesano di Brescia Arch. Luigi Leoni – Presidente della Fondazione Frate Sole di Pavia Prof.ssa Maria Antonietta Crippa – Curatrice, Docente Politecnico di Milano Prof. Giorgio Azzoni – Docente di Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia
Moderatore: Alberto Cividati – Direzione Artistica Museo Diocesano di Brescia
Per informazioni e registrazioni: segreteria.museo@diocesi.brescia.it
UN ARCHITETTO ARTISTA DEL XX SECOLO: PADRE COSTANTINO RUGGERI
La Fondazione Frate Sole, in collaborazione con gli altri organizzatori: Arcidiocesi di Milano, Itinerario delle Chiese Contemporanee, ISAL – Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda, propone un ciclo di cinque incontri per tema le opere e la figura di padre Costantino Ruggeri si svolgeranno secondo questo programma, a partire da giovedì 10 dicembre 2020 e che si terranno il giovedì dalle 17.30 alle 19.00 sulla piattaforma zoom al link:
“Dalla materia alla forma” Opere inedite di Costantino ruggeri
Settanta opere di Costantino Ruggeri realizzate a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
Sono il cuore della mostra monografica sul frate artista proposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia in collaborazione con la Fondazione Frate Sole. Sabato 18 luglio l’apertura nello spazio espositivo del Broletto di Pavia; la mostra resterà e visitabile fino al 4 ottobre.
Il titolo è “Dalla materia alla forma“.
Le opere presentano interessanti vicinanze con la fortunata corrente poverista fondata dal critico Germano Celant recentemente scomparso.«La materia diventa forma» segna nel 1967 la nascita del movimento dell’arte povera tenuta a battesimo dallo stesso critico d’arte che la caratterizza con queste parole: «…nel ridurre ai minimi termini, nell’impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi».
Nella storica mostra dal titolo “Arte povera – Im Spazio” tenuta alla galleria “La Bertesca” di Genova, Celant presenta gli artisti e il fondamento teorico della nuova corrente che si pone al di fuori del sistema dell’arte. Nell’esposizione compaiono i nomi di Fabro, Bignardi, Boetti, Kounellis, ai quali si aggiungeranno in seguito Paladino, Merz e altri ancora.
La neonata corrente s’identifica in queste parole: «Prima viene l’uomo e poi il sistema».
«Celant parla di un ‘arte povera, impegnata con la contingenza, con l’evento, con la concezione antropologica e con l’uomo reale – spiegano all’Assessorato alla Cultura -. Il punto d’incontro fra l’assoluto della bellezza e il relativo delle forme in cui esso viene indicato, rappresenta un punto sempre nuovo di partenza nell’esperienza di un artista, difficile esprimerlo a parole perché deve esprimersi in situazioni, segni essenziali, aperture imprevedibili, sempre nuove, in soluzioni rigorose quante libere e liberali».
In questo senso, la mostra intende valorizzare e promuovere l’opera di recupero di materiali compiuta da proprio negli stessi anni Costantino Ruggeri, frate francescano ma anche artista attento a tutti i movimenti di rottura che nascono come reazione al clima socio-politico degli anni settanta.
Ruggeri si diploma all’accademia di Brera nel 1962 e stringe amicizia con i compagni di studi Roberto Crippa, Lucio Fontana, Gianni Dova, Marino Marini, Alberto Burri. A partire dal 1964, Ruggeri sviluppa un dialogo vivo con la materia, con i muri, con gli spazi in rapporto con la luce. Attraverso questa ricerca, Costantino approda ai materiali più umili: cartone da imballaggio, cellophane, fili di refe, polistirolo, tavolette di legno che trova nelle discariche e nei depositi di materiali inutilizzati.
Le prime opere di questo periodo sono le Forme Bianche, elaborate con oggetti di recupero che colpiscono per la loro essenzialità. Seguono le Forme Nere, che sono più rare e fanno da contraltare al bianco assoluto. Ma la formulazione più compiuta dell’innovativa concezione della scultura di Costantino Ruggeri si identifica con “Le celle“, opere tridimensionali in cui utilizza un cartone spesso piegandolo a forma di parallelepipedo, ricoperto totalmente di uno strato di gesso e pittura bianca, tali da rendere il manufatto immacolato. – La Provincia Pavese, 9 luglio 2020 –
Pavia, Palazzo del Broletto, Spazio Arti contemporanee. Dal 18 luglio a 4 ottobre 2020.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 11 alle 18. Martedì chiuso.
Presentazione del volume Padre Costantino Ruggeri - artista francescano
a cura di prof.ssa Maria Antonietta Crippa
Pavia, venerdì 6 dicembre 2019
Palazzo del Broletto
Sala del Camino
ore 17.30
interventi di:
don Umberto Bordoni – L’arte cristiana oggi prof. Paolo Campiglio – L’arte di P. Costantino Ruggeri prof.ssa Maria Teresa Mazzilli – I beni culturali della Chiesa padre padre Pasquale Ghezzi – Un francescano artista
introduce e modera dott. Alessandro Beltrami
Venerdì 6 dicembre alle ore 17.30 presso la Sala del Camino del Broletto di Pavia, in piazza Vittoria, verrà presentato il volume curata “Padre Costantino Ruggeri – artista francescano”, a cura dalla prof.ssa Maria Antonietta Crippa.
Con questa pubblicazione la Fondazione Frate Sole rende omaggio al suo fondatore, grande figura di artista, frate francescano e sacerdote che, in oltre sessant’anni di fervida attività, si è dedicato con impegno e passione all’arte sacra contemporanea nelle sue molteplici declinazioni, attraverso una ricerca artistica caratterizzata dalla gioia propria dello spirito francescano.
Singolare artista attivo lungo la seconda metà del XX secolo fino all’inizio del XXI, egli lascia un’eredità – in dipinti, sculture, arredi e suppellettili liturgiche, vetrate e chiese – che ne attesta il moderno dialogo e la sapiente sintesi tra contributi delle avanguardie artistiche del Novecento e innovazioni iconografiche e simboliche ancorate alla tradizione cristiana.
Questo libro intende offrirne una prima storicizzazione, alla quale hanno coralmente contribuito: Giorgio Azzoni, Carlo Cavallari, Maria Antonietta Crippa, Mario Favretto, Luigi Leoni, Roberta Manara, Massimo Ravazzano, Carmen Romagnano, Chiara Rovati, Nicoletta Scherillo, Andrea Vaccari, Virtus Zallot, Ferdinando Zanzottera.
Il libro è edito da Silvana Editoriale, con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia; è patrocinato dal Comune di Pavia, dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, dalla Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori, dalla Diocesi di Pavia; con la collaborazione dell’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda.
Venerdì 6 dicembre 2019 la Fondazione Frate Soleinaugura al termine della presentazione del volume “Padre Costantino Ruggeri – artista francescano” una mostra di opere pittoriche e fotografiche di p. Costantino Ruggeri presso la sua sede istituzionale, al piano primo del palazzo del Broletto di Pavia in via Paratici 21.
Sarà un momento di incontro conviviale dove potremo scambiarci gli auguri di santo Natale.
La mostra sarà aperta da lunedì 9 a venerdì 20 dicembre 2019, secondo i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30.
IL LINGUAGGIO DEI SEGNI STENOGRAFIE DELL’ANIMA DI P. COSTANTINO RUGGERI
La Fondazione Frate Sole, in collaborazione con l’Associazione Culturale Kantharos, ha presentato giovedì 4 ottobre 2018, festa di San Francesco d’Assisi, presso la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo un ricordo di padre Costantino Ruggeri.
Durante questo evento, incentrato sulla figura di padre Costantino Ruggeri, si è tenuta la conferenza della professoressa del Politecnico di Milano Maria Antonietta Crippa sui simboli epigrafici e l’arte moderna nella ricerca del frate artista.
Nei locali dove si è tenuta la cena, erano esposte opere inedite di padre Costantino Ruggeri.
Sono quattro i progetti finalisti selezionati all’unanimità dalla Commissione Giudicatrice, quattro vincitori ai quali il prossimo 4 ottobre sarà conferito ex-aequo il Premio Europeo di Architettura Sacra, organizzato dalla Fondazione Frate Sole e attribuito ogni due anni a un progetto di chiesa di culto cristiano, oggetto di tesi di laurea magistrale, dottorato e master.
In questa VII edizione hanno vinto le donne, con la polacca Irmina Niewczas, la italiana Lucilla Di Paolo, il gruppo composto da Giulia Drago, Federica Ingegno, Roberta Laera, Valentina Lazzaro, Simona L’Erario e, unico vincitore maschile, Stefano Campanini, che si discosta con il progetto per una chiesa ortodossa.
Si sono svolti in questi giorni alcuni eventi presso il Convento di Canepanova e il Collegio Borromeo per ricordare la persona di padre Costantino Ruggeri nel decimo anniversario di morte.
Ringraziamo chi ha partecipato tra cui le autorità: il Sindaco Massimo Depaoli, l’Assessore Giacomo Galazzo e il Padre Provinciale Mario Favretto.
Ringraziamo anche Davide Tremolada di MTP Arredamenti per l’installazione e la promozione.
Un ringraziamento anche a L’Avvenire, La Provincia Pavese e Il Ticino per la disponibilità ad ospitarci sempre tra le notizie principali.
È il celebre architetto spagnolo Rafael Moneo (classe 1937), Pritzker Prize nel 1996, il vincitore della VI edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra, rivolto ai nuovi edifici religiosi di culto cristiano realizzati in tutto il mondo. La sua Chiesa di Iesu, a San Sebastian (Spagna), dalle forme pulite e compatte, che alternano pieni e vuoti, ha conquistato la Giuria, che all’unanimità ha deciso di assegnarle il primo premio.
Al secondo posto si è classificata la Chiesa Nuova della Parrocchia di KaDon, a Don Duong, nella Provincia di Lam Dong, in Vietnam, realizzata nel 2014 dagli architetti Thu Huong Thi Vu e Tuan Dung Nguyen, con materiali semplici come legno e ferro, che valorizzano il rapporto con la natura e l’apertura degli spazi verso l’esterno.
La nuova Chiesa St. Trinitatis nella città di Lipsia (Germania) – la più grande chiesa cattolica della ex Ddr – dello studio tedesco di architettura Schulz und Schulz ha ottenuto il terzo premio. Gli architetti hanno lavorato sul rapporto con la storia e il luogo, scegliendo un materiale come il porfido, la stessa pietra rossa, porosa ma durissima, con cui sono costruiti i monumenti più significativi della città. Ispirata a principi di sostenibilità energetica, la chiesa è dotata di un sistema geotermico, progettato dagli scienziati del Politecnico di Dresda.
Non solo “archi-star” quindi, e premi a grandi nomi dell’architettura universalmente conosciuti, ma anche un impegno a valorizzare il lavoro di professionisti meno noti ma altrettanto eccellenti nel proprio lavoro: accanto ai primi tre classificati, la Giuria ha scelto di conferire un particolare riconoscimento ad altri due lavori.
Le menzioni speciali vanno alla Cappella St. John the Baptist, realizzata con pietra e legno nel quartiere berlinese di Johannisthal dallo studio tedesco di architettura Brückner & Brückner, e alla semplice e austera Cappella Saint John Baptist, ideata, come un triangolo scaleno che si inserisce perfettamente nel paesaggio, dall’architetto spagnolo Alejandro Beautell, a Tenerife, nelle Canarie.
José Rafael Moneo Vallés, più conosciuto come Rafael Moneo, è nato nel 1937 a Tudela, in Navarra, ha studiato a Madrid dove vive e lavora.
Direttore per molti anni della più famosa scuola di architettura degli Stati Uniti, la Graduate School of Design di Harvard, ha insegnato architettura a Barcellona, Losanna, New York, Princeton, Harvard e Madrid, ed è l’unico architetto spagnolo ad aver vinto il premio Pritzker.
Moneo ha costruito architetture peculiari e riconoscibili, all’insegna della limpidezza e della precisione. I suoi edifici possiedono quella compattezza che l’architetto dichiara come chiave di volta per una nuova modernità che rappresenta il futuro dell’architettura.
Le sue opere dialogano con l’identità del luogo, l’amplificano e la interpretano.
Accade con i grandi interventi come la Kursaal Concert Hall di San Sebastián o come il notevole ampliamento del Prado a Madrid, che riflette l’attenzione di Moneo per un contesto storico così complesso, affascinante e delicato – riuscendo a inserirsi in totale armonia pur con un intervento completamente diverso –.
E accade con interventi più piccoli ma simbolici, come il Municipio di Murcia, e persino quando si tratta di alberghi, come l’Hyatt di Berlino, dove l’architetto riesce a ritagliare uno spazio d’identità nel contesto discusso di Potsdamer Platz.
Tra le sue opere più importanti ricordiamo anche: il Museo di arte romana di Mérida, la stazione Atocha di Madrid, l’aeroporto di Siviglia, il Museo d’arte moderna di Stoccolma, la cattedrale Lady of Angels a Los Angeles, l’ospedale pediatrico Gregorio Marañón a Madrid.
In equilibrio tra emozione e rigore, la Chiesa di Iesu (inaugurata nel 2011) sorge in uno dei quartieri più recenti della città basca, quello di Riberas de Loiola, dove l’edificio religioso, unitamente all’adiacente Giardino della Memoria, viene a costituire un nuovo punto di riferimento. L’architettura, che lo stesso Moneo definisce come “generosa negli spazi e molto modesta nei materiali” si contraddistingue (sia esternamente che internamente) per il bianco astratto e minimalista delle pareti, elemento che richiama il colore dominante dei fiori del vicino parco e soprattutto le importanti costruzioni razionaliste presenti a San Sebastián, come il Real Club Nàutico e l’edificio “La Equitativa”. Il complesso è formato da tre elementi: la chiesa propriamente detta, collocata all’interno di un volume cubico e rivolta a oriente; un corpo “a elle”, che ospita diversi locali tra cui il centro parrocchiale; un muro che chiude il patio-giardino situato tra i due edifici e che filtra il passaggio dallo spazio aperto della strada a quello mistico del tempio.
La navata della chiesa possiede una pianta a croce, ricavata all’interno di un quadrilatero più grande; negli spazi che completano la figura trovano posto, alla sinistra, la sacrestia e il battistero, e, alla destra, la Cappella del Santissimo Sacramento e quella della Riconciliazione; l’impianto cruciforme della tradizione viene attualizzato mediante un disegno asimmetrico, che dà modo di “riflettere le tensioni del mondo di oggi”, secondo quanto afferma lo stesso architetto, e un rimando allo scultore basco Eduardo Chillida e alla sua Croce della Pace, ospitata nella Cattedrale di San Sebastian.
Un ruolo fondamentale è giocato dalla luce naturale che, entrando all’interno con modalità differenti, riesce a connotare ogni spazio in maniera peculiare; emerge in particolare l’illuminazione zenitale della navata principale, dovuta alle aperture poste in copertura che ne evidenziano l’impianto cruciforme e capace di evocare immediatamente il messaggio evangelico e di trasportare il fedele in una dimensione mistica. Degna di nota è anche la grande vetrata disegnata dallo stesso Moneo e realizzata in alabastro e inserti in vetro rappresentanti una croce, un sole e due lune in fasi distinte.
Il Premio Internazionale di Architettura Sacra è organizzato dalla Fondazione Frate Sole, e patrocinato da Enti locali e Istituti nazionali ecclesiastici e culturali come la Pontificia Commissione per i Beni Culturali Ecclesiastici della Santa Sede, il Ministero per i Beni e le Attività culturali, il Consiglio Nazionale degli Architetti, l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti della Provincia di Pavia, la Diocesi di Pavia, il Comune di Pavia, l’Università degli Studi di Pavia, l’Ufficio Nazionale dell’Edilizia di Culto, la Provincia di Lombardia dei Frati Minori.
Il giorno 25 giugno 2007, muore Padre Costantino Ruggeri, fondatore e presidente della Fondazione Frate Sole.
“Mi è toccata la grazia e la gioia di aver identificato la mia fede nell’arte e la mia arte nella fede”.
Pittore, scultore, vetratista, “batisseur d’églises” e infine – o innanzitutto – frate francescano e sacerdote, Padre Costantino era, come lo definì Mario Sironi, soldato di due milizie: quella della fede e quella dell’arte. Dall’infanzia nella campagna di Franciacorta alla giovinezza in convento a Busto Arsizio e a Trento, all’ordinazione sacerdotale a Milano, dalle prove pittoriche ai grandi capolavori che fanno di lui il principale artefice dei rinnovamento dell’arte sacra in Italia, la storia di Costantino Ruggeri, uomo di fede e di religione, si intreccia indissolubilmente con quella dell’artista.
“Il mio vero voto personale – equivalente per me artista ai tre voti di me frate – è questo: mai tradire, a nessun costo, la bellezza”. E, citando Dostojevskij: “Solo la bellezza salverà il mondo”.
Artista e uomo scomodo che intende la fedeltà (al passato, alla società, alla Chiesa) solo nella libertà di rinnovarsi completamente, Ruggeri ha sempre evitato nel suo lavoro manierismo e piacevolezza, congenitamente refrattario agli schemi e ai feticci sacri e profani, come soprattutto al micidiale luogo comune del “si è sempre fatto così”.
Amico dei massimi rappresentanti dell’arte italiana dei nostro secolo – da Fontana a Sironi, da Morandi a De Pisis, da Manzù a Carrà – Costantino Ruggeri, operaio di sogni, ebbe nel 1960 l’incontro forse decisivo dei suo itinerario, quello con Le Corbusier. Da allora “l’architettura dello spazio mistico” ha costituito la sua principale occupazione: “costruire una chiesa che non separasse, ma unisse alle sue strutture tutto il creato, la luce, gli alberi, le immagini vive, i suoni naturali della natura”. E non a caso, proprio lui, nella sua soffitta sospesa tra i tetti di Pavia e il cielo, nel silenzio e nella preghiera ha creato il nuovo Santuario dei Divino Amore di Roma “l’armonia vivente di una grotta azzurra” e fu artefice della Fondazione Frate Sole per captare nel mondo lo splendore del sublime e la passione del divino.
A chi gli chiedeva il perché di queste iniziative, rispondeva con il candore del ragazzino di Franciacorta, riferendosi a Matisse:
“Sono soltanto fiori che faccio sbocciare ogni giorno per la felicità degli uomini”.
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